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RADUNO 2012
 LA CONFRATERNITA E' CIVILMENTE RICONOSCIUTA DEL REGIO DECRETO



N° COMPONENTI DELA CONFRATERNITA:

La Confraternita conta attualmente     Confratelli

FESTE PRINCIPALI DELLA CONFRATERNITA:



NOME DEL PRIORE E DEI COMPONENTI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO CON LE VARIE CARICHE:

Priore :

Vice Priore:


Segretario :


Tesoriere:
























 
CONFRATERNITA DI SANTA MARTA  - DEI VERDI – SANTAMARTĔI


Il Venerabile Oratorio di Santa Marta si erge proprio di fronte alla Chiesa Parrocchiale, in Piazza Santa Marta.

 Eretto a partire dal XVI secolo, il suo aspetto esteriore è quello tipico delle casacce del seicento, austero, rettangolare, con un piccolo campanile, colorato di verde, così come la “porta piccola”. Nel suo interno, l’aula è sormontata da una volta a botte lunettata, ornata da stupendi stucchi che convergono in un ovale rappresentante la Santa Patrona. Si presenta come un bellissimo esempio di barocchetto ligure, ricoperto di stucchi policromi.

 Il colore principale è il bianco, le paraste sono dipinte con colori molto tenui e l’oro è totalmente assente, viste le gravi difficoltà economiche della confraternita in quegli anni. Per chi entra nella chiesa, per la porta piccola, la prima figura che viene incontro è la elaborata cassa processionale raffigurante la Santa Patrona, in abiti sontuosi, con il manto verde e attorniata da angioletti, che, con in mano un asperges, ammansisce la tarasca (U leun de Santa Marta). 

Molte sono le tele conservate all’interno dell’oratorio: di notevole bellezza e valore sono quelle realizzate da Maurizio Carrega ai lati dell’altare maggiore, che narrano le storie di Marta e Lazzaro.

Campeggia sull’altare maggiore un grande quadro, oggi ovale, rappresentante la santa Titolare della Confraternita tra la Maddalena e Santa Caterina di Alessandria. Nel registro posteriore si notano San Francesco e San Sebastiano. E’collocata presso l’entrata della chiesa la grande “Coena Domini”, opera anonima dei primi anni del seicento; per tradizione, i volti degli apostoli sono quelli dei fondatori della chiesa.

 

 Memoria storica è la precedente pala d’altare che raffigura la Vergine Maria tra Marta, Domenico e Erasmo, attribuita alla bottega del Piola, posta a lato del palco dell’organo. Importante è la figura di San Domenico che unisce la famiglia di  Mario Laura, benefattore dell’oratorio, anche alla cappella intitolata allo stesso Santo, da lui voluta. Di raffinata fattura è un piccolo quadro della Santa, ricamato in seta colorata e oro.

 Tra le lesene compaiono quattro statue in stucco raffiguranti i Padri della chiesa ( Girolamo , Agostino, Ambrogio e Gregorio)  che ci invitano ad accostarci all’altare marmoreo policromo settecentesco, opera della bottega sanremese del Mazzetti. Su piccoli altari laterali, si conservano le reliquie dei Santi Placido e Germanione. I corpi interi dei Santi sono giunti da Roma tra il XVIII e il XIX secolo. L’altare di san Placido è ornato da una stupenda cornice marmorea policroma settecentesca, sormontata da un ovale che raffigura la Maddalena penitente, opera settecentesca di Maurizio Carrega.

Centinaia di reliquie contornano il corpo di San Germanione, contenute in cornici dorate adibite a reliquiario, un “Sancta Sanctorum” cerianese. All’interno della grande teca contenente il corpo del Santo è inserito l’epitaffio tombale con il nome e la palma del martirio, risalente al IV secolo, documento più antico conservato del nostro paese.

Le funzioni liturgiche sono accompagnate dal suono antico dell’organo costruito dalla ditta Agati di Pistoia del 1861.

Una nota peculiare è la partecipazione delle bambine ai riti della Settimana Santa. Dai tre anni di età fino alla Prima Comunione portano gli strumenti della Passione: sono gli “Angioletti” che assieme ai maschietti della Madonna della Visitazione contraddistinguono le processioni del Giovedì e Venerdì Santo. Gli attrezzi in legno e gli abitini bianchi delle bambine sono ornati da fiocchi rosa.

La ricorrenza principale è quella del 29 luglio, giorno in cui si festeggia la Santa Patrona.

La Santa Messa solenne delle 11 è seguita dalle celebrazioni serali. Queste comprendono l’iscrizione dei nuovi confratelli, vespri e processione. Il concerto della banda musicale conclude i festeggiamenti.

Altre sono le ricorrenze  celebrate nella Confraternita: Santa Maria Maddalena, la Benedizione delle palme, la S.Messa di chiusura della Colonia estiva, San Placido.


CONFRATERNITE DI CERIANA

Le 4 Confraternite cerianesi (inclusa la Compagnia della Misericordia), oltre alle feste solenni delle proprie Sante Patrone e dei Santi de4ll’Oratorio, partecipano a numerose celebrazioni parrocchiali, ricorrenze liturgiche che costituiscono un momento di vasta e devota partecipazione dell’intera comunità.

I sodalizi sono presenti con i Priori ed i confratelli, portatori di stendardo, croci e lanterne (“i fanai”). L’ordine ed il ruolo assegnato alle confraternite è regolato e determinato da un “memorandum” controfirmato da tutti i responsabili e dal parroco, in osservanza di antiche e recenti norme.

La Settimana Santa è da centinaia d’anni l’impegno più importate delle attività delle Confraternite.

Il Giovedì Santo, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, gli uomini ed i ragazzi si recano nei boschi per cercare e tagliare i “succhioni” dei castagni, la cui corteccia, ancora fresca, servirà per costruire, nel pomeriggio, i corni.

Sono questi degli strumenti a fiato artigianali che, suonati dai ragazzi nei giorni di “Passione”, sostituiscono le campane “legate” in segno di lutto. Sono suonati anche al momento dell’Elevazione con le tabulae, in luogo dei campanellini.

I grandi riti del Giovedì Santo sono aperti dalla S.Messa solenne in Coena Domini, nella quale i Priori delle Confraternite hanno un ruolo predominante

Nella Chiesa Parrocchiale, dove la grande Croce è coperta da un drappo nero, è allestita, sull’altare di destra, una scena che rappresenta ogni anno un momento diverso della Passione di Nostro Signore. Le antiche statue sono immerse in un tripudio di fiori multicolori e germogli di grano.

Durante la celebrazione, si perpetra il ricordo della lavanda dei Piedi agli “Apostolini”,

bambini dei primi anni di corso del Catechismo, vestiti con gli abiti delle Confraternite. All’Elevazione, momento culminante della celebrazione, l’organo, tacitatosi sulle note del “Gloria”, è sostituito dal suono cupo dei corni e dalle secche percussioni delle “tabulae”. Dopo la Comunione i Priori, sostenendo il Baldacchino, accompagnano il Santissimo che sarà deposto dal Parroco nell’Altare di Reposizione.

La breve processione è accompagnata dal canto del “Pange Lingua” , alternato al suono dei corni e delle “tabulae”. Poi, mentre gli altari vengono spogliati, il Parroco, scuotendo una tabula, si porta sul sagrato per accogliere la Compagnia della Misericordia che va a rendere omaggio al Sepolcro,

cantando sull’altare maggiore i canti penitenziali. Le altre Confraternite la seguono, secondo l’ordine di anzianità di fondazione: Santa Caterina di Alessandria, Visitazione, Santa Marta.

La laicale processione del Venerdì Santo dei Confratelli e degli “Angioletti”, si snoda lungo i carugi del paese, mentre i canti penitenziali risuonano sotto le volte e le antiche porte del paese, sopra i ponti e nella vecchia Parrocchiale dei santi Pietro e Paolo.

I colori dei tabarrini dei confratelli sono interrotti solo dai bambini che portano i simboli della Passione e dai portatori di croce.

Il giorno del “Corpus Domini” spetta ai priori il compito di sostenere il baldacchino, sotto il quale il Parroco sorregge l’Ostensorio, nella lunga processione che percorre il tragitto della processione del Giovedì Santo, cingendo idealmente tutto il paese, in un abbraccio protettivo.

Le celebrazioni della Festa Patronale di San Pietro e Paolo del 29 giugno, si concludono con la solenne processione serale a cui partecipano tutti i sodalizi e gruppi di volontariato, ravvivata dai sorrisi dei “Cresimati” e dai colori delle mantelline delle 3 confraternite e della Compagnia della Misericordia.

U dì da fèsta da Madona”, l’intero paese si riunisce in località Villa, dove sorge il settecentesco Santuario Mariano: dopo la Messa, le Confraternite, con l’eccezione della Compagnia della Misericordia, precedono la lunga processione nella quale i diciottenni portano la “Santa”, tra gli uliveti lungo la strada provinciale.

La domenica successiva alla Commemorazione dei Defunti, dalla Chiesa Parrocchiale, comincia un devoto e commosso corteo che si conclude al Cimitero in Località Piani, dove il parroco celebra una messa in suffragio di tutti i defunti. I priori partecipano al corteo, preceduti dalla Croce listata a lutto della propria Confraternita, affiancata dai candelabri . Lungo il percorso i cantori intonano il “Miserere”, e la struggente lode “Pietà Signor”.

La collaborazione e la compartecipazione delle confraternite alla vita parrocchiale non si limita tuttavia solamente alle suddette festività: numerose infatti sono le occasioni di presenza ad altri eventi religiosi celebrati in speciali ricorrenze: si pensi all’anno Giubilare, alle visite episcopali o a solenni celebrazioni diocesane e ai raduni confraternali, momenti di vasta e sentita condivisione spirituale.

I Confratelli partecipano inoltre ad eventi ludici e gastronomici, per reperire i fondi necessari agli scopi istituzionali e alla manutenzione degli oratori, tra questi l’importante Sagra della salsiccia, il week end successivo a ferragosto.





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