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CONFRATERNITA DI SANTA MARTA -
DEI VERDI – SANTAMARTĔI
Il Venerabile Oratorio di Santa Marta si erge proprio di
fronte alla Chiesa Parrocchiale, in Piazza Santa Marta.
Eretto a partire dal
XVI secolo, il suo aspetto esteriore è quello tipico delle casacce del
seicento, austero, rettangolare, con un piccolo campanile, colorato di verde,
così come la “porta piccola”. Nel suo interno, l’aula è sormontata da una volta
a botte lunettata, ornata da stupendi stucchi che convergono in un ovale
rappresentante la Santa Patrona. Si presenta come un bellissimo esempio di
barocchetto ligure, ricoperto di stucchi policromi.
Il colore principale
è il bianco, le paraste sono dipinte con colori molto tenui e l’oro è
totalmente assente, viste le gravi difficoltà economiche della confraternita in
quegli anni. Per chi entra nella chiesa, per la porta piccola, la prima figura
che viene incontro è la elaborata cassa
processionale raffigurante la Santa Patrona, in abiti sontuosi, con il
manto verde e attorniata da angioletti, che, con in mano un asperges,
ammansisce la tarasca (U leun de Santa
Marta).
Molte sono le tele conservate
all’interno dell’oratorio: di notevole bellezza e valore sono quelle realizzate
da Maurizio Carrega ai lati dell’altare maggiore, che narrano le storie di Marta e Lazzaro.
Campeggia sull’altare maggiore un grande quadro, oggi ovale, rappresentante la santa Titolare della Confraternita
tra la Maddalena e Santa Caterina di Alessandria. Nel registro posteriore si
notano San Francesco e San Sebastiano. E’collocata presso l’entrata della
chiesa la grande “Coena Domini”, opera anonima dei primi anni
del seicento; per tradizione, i volti degli apostoli sono quelli dei fondatori
della chiesa.
Memoria storica è la
precedente pala d’altare che
raffigura la Vergine Maria tra Marta, Domenico e Erasmo, attribuita alla
bottega del Piola, posta a lato del palco dell’organo. Importante è la figura
di San Domenico che unisce la famiglia di
Mario Laura, benefattore dell’oratorio, anche alla cappella intitolata
allo stesso Santo, da lui voluta. Di raffinata fattura è un piccolo quadro della Santa, ricamato in
seta colorata e oro.
Tra le lesene
compaiono quattro statue in stucco
raffiguranti i Padri della chiesa ( Girolamo , Agostino, Ambrogio e
Gregorio) che ci invitano ad accostarci
all’altare marmoreo policromo
settecentesco, opera della bottega sanremese del Mazzetti. Su piccoli altari
laterali, si conservano le reliquie dei
Santi Placido e Germanione. I corpi interi dei Santi sono giunti da Roma
tra il XVIII e il XIX secolo. L’altare di san Placido è ornato da una stupenda
cornice marmorea policroma settecentesca, sormontata da un ovale che raffigura la Maddalena penitente, opera settecentesca di
Maurizio Carrega.
Centinaia di reliquie
contornano il corpo di San Germanione, contenute in cornici dorate adibite a
reliquiario, un “Sancta Sanctorum”
cerianese. All’interno della grande teca contenente il corpo del Santo è
inserito l’epitaffio tombale con il
nome e la palma del martirio, risalente al IV secolo, documento più antico
conservato del nostro paese.
Le funzioni liturgiche sono accompagnate dal suono antico
dell’organo costruito dalla ditta Agati di Pistoia del 1861.
Una nota peculiare è la partecipazione delle bambine ai riti
della Settimana Santa. Dai tre anni di età fino alla Prima Comunione portano
gli strumenti della Passione: sono gli “Angioletti” che assieme ai maschietti
della Madonna della Visitazione contraddistinguono le processioni del Giovedì e
Venerdì Santo. Gli attrezzi in legno e gli abitini bianchi delle bambine sono
ornati da fiocchi rosa.
La ricorrenza principale è quella del 29 luglio, giorno in
cui si festeggia la Santa Patrona.
La Santa Messa solenne delle 11 è seguita dalle celebrazioni
serali. Queste comprendono l’iscrizione dei nuovi confratelli, vespri e
processione. Il concerto della banda musicale conclude i festeggiamenti.
Altre sono le ricorrenze
celebrate nella Confraternita: Santa Maria Maddalena, la Benedizione
delle palme, la S.Messa di chiusura della Colonia estiva, San Placido.
CONFRATERNITE DI
CERIANA
Le 4 Confraternite cerianesi (inclusa la Compagnia
della Misericordia), oltre alle feste solenni delle proprie Sante Patrone e dei Santi
de4ll’Oratorio, partecipano a numerose
celebrazioni parrocchiali, ricorrenze liturgiche che costituiscono un momento di
vasta e devota partecipazione dell’intera comunità.
I sodalizi sono presenti con i Priori ed i
confratelli, portatori di stendardo, croci e lanterne (“i fanai”). L’ordine ed
il ruolo assegnato alle confraternite è regolato e determinato da un “memorandum” controfirmato da tutti i
responsabili e dal parroco, in osservanza di antiche e recenti norme.
La Settimana Santa è da centinaia d’anni l’impegno
più importate delle attività delle Confraternite.
Il Giovedì Santo, in collaborazione con
l’Amministrazione Comunale, gli uomini ed i ragazzi si recano nei boschi per
cercare e tagliare i “succhioni” dei castagni, la cui corteccia, ancora fresca,
servirà per costruire, nel pomeriggio, i corni.
Sono questi degli strumenti a fiato artigianali che,
suonati dai ragazzi nei giorni di “Passione”, sostituiscono le campane “legate”
in segno di lutto. Sono suonati anche al momento dell’Elevazione con le tabulae,
in luogo dei campanellini.
I grandi riti del Giovedì Santo sono aperti dalla S.Messa
solenne in Coena Domini, nella quale i Priori delle Confraternite hanno un ruolo
predominante
Nella Chiesa Parrocchiale, dove la grande Croce è
coperta da un drappo nero, è allestita, sull’altare di destra, una scena che rappresenta ogni anno un
momento diverso della Passione di Nostro Signore. Le antiche statue sono immerse
in un tripudio di fiori multicolori e germogli di grano.
Durante la celebrazione, si perpetra il ricordo della
lavanda dei Piedi agli “Apostolini”,
bambini dei primi anni di corso del Catechismo,
vestiti con gli abiti delle Confraternite. All’Elevazione, momento culminante
della celebrazione, l’organo, tacitatosi sulle note del “Gloria”, è sostituito dal suono cupo dei corni e dalle
secche percussioni delle “tabulae”. Dopo la Comunione i Priori, sostenendo il
Baldacchino, accompagnano il Santissimo che sarà deposto dal Parroco nell’Altare
di Reposizione.
La breve processione è accompagnata dal canto del
“Pange Lingua” , alternato al suono dei corni e delle “tabulae”. Poi, mentre gli
altari vengono spogliati, il Parroco, scuotendo una tabula, si porta sul sagrato per accogliere la
Compagnia della Misericordia che va a rendere omaggio al Sepolcro,
cantando sull’altare maggiore i canti penitenziali.
Le altre Confraternite la seguono, secondo l’ordine di anzianità di fondazione:
Santa Caterina di Alessandria, Visitazione, Santa Marta.
La laicale processione del Venerdì Santo dei Confratelli e degli
“Angioletti”, si snoda lungo i carugi
del paese, mentre i canti penitenziali risuonano sotto le volte e le antiche
porte del paese, sopra i ponti e nella vecchia Parrocchiale dei santi Pietro e
Paolo.
I colori dei tabarrini dei confratelli sono
interrotti solo dai bambini che portano i simboli della Passione e dai portatori
di croce.
Il giorno del “Corpus Domini” spetta ai priori il
compito di sostenere il baldacchino, sotto il quale il Parroco sorregge l’Ostensorio, nella lunga
processione che percorre il tragitto
della processione del Giovedì Santo, cingendo idealmente tutto il paese,
in un abbraccio protettivo.
Le celebrazioni della Festa Patronale di San Pietro e Paolo
del 29 giugno, si concludono con la solenne processione serale a cui partecipano
tutti i sodalizi e gruppi di volontariato, ravvivata dai sorrisi dei “Cresimati”
e dai colori delle mantelline delle 3 confraternite e della Compagnia della
Misericordia.
“U dì da
fèsta da Madona”, l’intero paese si riunisce in località Villa, dove sorge
il settecentesco Santuario Mariano: dopo la Messa, le Confraternite, con
l’eccezione della Compagnia della Misericordia, precedono la lunga processione
nella quale i diciottenni portano la “Santa”, tra gli uliveti lungo la strada
provinciale.
La domenica successiva alla Commemorazione dei Defunti, dalla
Chiesa Parrocchiale, comincia un devoto e commosso corteo che si conclude al
Cimitero in Località Piani, dove il parroco celebra una messa in suffragio di
tutti i defunti. I priori partecipano al corteo, preceduti dalla Croce listata a
lutto della propria Confraternita, affiancata dai candelabri . Lungo il percorso
i cantori intonano il “Miserere”, e la struggente lode “Pietà Signor”.
La collaborazione e la compartecipazione delle
confraternite alla vita parrocchiale non si limita tuttavia solamente alle
suddette festività: numerose infatti sono le occasioni di presenza ad altri
eventi religiosi celebrati in speciali ricorrenze: si pensi all’anno Giubilare,
alle visite episcopali o a solenni celebrazioni diocesane e ai raduni
confraternali, momenti di vasta e sentita condivisione spirituale.
I Confratelli partecipano inoltre ad eventi ludici e
gastronomici, per reperire i fondi necessari agli scopi istituzionali e alla
manutenzione degli oratori, tra questi l’importante Sagra della salsiccia, il
week end successivo a ferragosto.