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RADUNO 2012
 LA CONFRATERNITA E' CIVILMENTE RICONOSCIUTA DEL REGIO DECRETO



N° COMPONENTI DELA CONFRATERNITA:

La Confraternita conta attualmente     Confratelli

FESTE PRINCIPALI DELLA CONFRATERNITA:



NOME DEL PRIORE E DEI COMPONENTI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO CON LE VARIE CARICHE:

Priore :

Vice Priore:


Segretario :


Tesoriere:
























 

CONFRATERNITA DI SANTA CATERINA DI ALESSANDRIA  -  DEI  ROSSI – CATARINENCHI


Il “venerabile Oratorio di Santa Catterina d’'Alessandria” risulta fondato nel 1340, come annotato nel 1° articolo dello statuto del 1913, che fa riferimento all’elenco dei primi ”fratelli inscritti” ed alla Bolla di Papa Alessandro VII. E’ la Patrona del primo gruppo di disciplinanti bianchi (XII sec.), ceppo di cui la confraternita cateriniana è a vario titolo alla base. Dalla porta della Pena, si ha una grandiosa visione d’insieme del Complesso monumentale del fondovalle, formato dalla Basilica Romanica di San Pietro, dalla Confraria e dall’oratorio. Della casaccia originaria rimangono solo tracce di continui restauri, presenti nell’archivio. L’oratorio attuale fu edificato tra il giugno 1736 e l’ottobre 1737, sotto la sovrintendenza del capo d’opera Giacomo Filippo Marvaldi attivo a Taggia.

Giunti nell'’antica Piazza S. Spirito, la facciata policroma si presenta a due ordini di paraste, con ali arretrate, con stuccature in particolare sulla grande finestra polilobata e sulla nicchia sopra la porta. Attraverso un lineare portale marmoreo si accede all’interno, improntato su elementi barocchi, neoclassici e stile impero. Subito si notano le ben equilibrate proporzioni dell’aula rettangolare: ha angoli smussati  e un ampio presbiterio dalla copertura  a botte con catino absidale.

Il visitatore è colpito dall’imponenza del  monumentale altare marmoreo (1773) del Mazzetti, che contiene il Tabernacolo, angeli in volo, lo Sposalizio mistico di S. Caterina e il trittico di S. Caterina, tra S. Marta e S. Maria Maddalena (Antonio Lupi 1976). Il trittico originale, di Francesco Brea è conservato nella Parrocchiale. Un nuovo altare centrale è stato realizzato nel 2006, utilizzando la vecchia campana, sulla quale è posta una lastra di cristallo. A fianco si può ammirare la Tela di Santa Apollonia di Antonio Lupi (2002). Gli scranni intarsiati in legno di castagno dei Priori e dei Confratelli, sono sormontati da stucchi, talvolta dorati da B. Bonavia (1861), da statue di Vincenzo Adami  (1795),  e dalle tele di Antonio Lupi (1988) raffiguranti il Martirio di Santa Caterina e Sposalizio Mistico). L’ovale di San Napoleone di Maurizio Carrega (1806) è da considerarsi una singolarità nel panorama dell’iconografia devozionale. Sulla grande vela che copre la navata spicca l’affresco della Gloria di Santa Caterina del 1744 di Giacomo Raimondo, detto il Francia.

Rcentemente restaurata da M.Teresa Donetti (2002):  la statua lignea policroma della Santa Patrona incoronata è posata sulla “nuvola”, con gli angioletti che ostentano i suoi attributi, la palma, il libro, la ruota e la spada. La vetusta e suggestiva  “Croce dei Flagelli”,  recante i simboli della Passione di Cristo è stata posta sulla parete sopra la cantoria.

Quella nuova, realizzata da Giovanni Ferrari nel 1985, apre la lunga processione laicale del Venerdì Santo ed è posizionata a destra del portone. La sacrestia, costruita nel decennio successivo alla costruzione della chiesa, è ampia e funzionale. Il campanile in pietra a vista, testimonianza di arte contadina, iniziato nei primi anni del ‘900  da scalpellini di Ceriana è stato portato a termine dall’impresa Martini Gio Batta Pantumina. L’archivio, riordinato negli anni ’70, risulta essere il più completo per ricchezza di documentazione ed è corredato da notizie riguardanti  lasciti  e famiglie legate alla Confraternita. Il Registro degli iscritti, datato 1796, è tuttora aggiornato dal Segretario e contiene non solo gli iscritti ma anche i battezzati nell’oratorio. Altri importanti documenti storici sono i Libri delle deliberazioni, i lezionari, i libri dei conti (a partire dal 1532 senza interruzione cronologica).

Da rimarcare le ricevute per la realizzazione del trittico di Francesco Brea dal 1544 al 1548 e la Bolla di S.S. Papa Alessandro VII. L’elezione del Vicepriore (Sottopriore) è effettuata la sera del Mercoledì Santo, nell’ambito delle prove dei Canti Penitenziali. Su proposta del Presidente, il nominativo del Vicepriore candidato è sottoposto al voto degli aventi diritto (confratelli cantori che abbiano compiuto i 16 anni). Il Maestro dei Novizi consegna ad ogni votante un fagiolo bianco (voto favorevole) ed uno nero (voto contrario).

 

Ogni votante pone nel calice cavo di legno il fagiolo prescelto: è il decano della Confraternita a procedere alla conta dei fagioli e a comunicare l’esito al Presidente, il quale proclama il nuovo Vicepriore che, incappucciato e privo di tabarrino, porterà la Croce dei Flagelli nella funzione serale del Giovedì Santo.

Il nome Catterina (in latino Catherina- reinterpretata dai cerianaschi con una doppia t al posto del th)  ricorre ancora oggi nelle famiglie più radicate nel tessuto della Confraternita. Il 25 novembre si celebra la Festa della Santa Patrona, preannunciata dal triduo di preghiera: il 22 novembre le Consorelle responsabili dell’Oratorio accendono la lampada votiva, accanto alla porta della Sacrestia, che rimane accesa per tutto il periodo dei festeggiamenti. La mattina del 25 la S. Messa Solenne è seguita dalla Processione, per concludersi con il concerto della Banda Musicale.

 

CONFRATERNITE DI CERIANA

 

Le 4 Confraternite cerianesi (inclusa la Compagnia della Misericordia), oltre alle feste solenni delle  proprie Sante Patrone e dei Santi dell'’Oratorio,  partecipano a numerose celebrazioni parrocchiali, ricorrenze liturgiche che costituiscono un momento di vasta e devota partecipazione dell’intera comunità.

I sodalizi sono presenti con i Priori ed i confratelli, portatori di stendardo, croci e lanterne (“i fanai”). L’ordine ed il ruolo assegnato alle confraternite è regolato e determinato da un  “memorandum” controfirmato da tutti i responsabili e dal parroco, in osservanza di antiche e recenti  norme.

La Settimana Santa è da centinaia d’anni l’impegno più importate delle attività delle Confraternite.

Il Giovedì Santo, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, gli uomini ed i ragazzi si recano nei boschi per cercare e tagliare i “succhioni” dei castagni, la cui corteccia, ancora fresca, servirà per costruire, nel pomeriggio, i corni.

Sono questi degli strumenti a fiato artigianali che, suonati dai ragazzi nei giorni di “Passione”, sostituiscono le campane “legate” in segno di lutto. Sono suonati anche al momento dell’Elevazione con le tabulae, in luogo dei campanellini.

I grandi riti del Giovedì Santo sono aperti dalla S.Messa solenne in Coena Domini, nella quale i Priori delle Confraternite hanno un ruolo predominante

Nella Chiesa Parrocchiale, dove la grande Croce è coperta da un drappo nero, è allestita, sull’altare di destra,  una scena che rappresenta ogni anno un momento diverso della Passione di Nostro Signore. Le antiche statue sono immerse in un tripudio di fiori multicolori e germogli di grano.

Durante la celebrazione, si perpetra il ricordo della lavanda dei Piedi agli “Apostolini”,

bambini dei primi anni di corso del Catechismo, vestiti con gli abiti delle Confraternite. All’Elevazione, momento culminante della celebrazione, l’organo, tacitatosi sulle note del “Gloria”,  è sostituito dal suono cupo dei corni e dalle secche percussioni delle “tabulae”. Dopo la Comunione i Priori, sostenendo il Baldacchino, accompagnano il Santissimo che sarà deposto dal Parroco nell’Altare di Reposizione.

La breve processione è accompagnata dal canto del “Pange Lingua” , alternato al suono dei corni e delle “tabulae”. Poi, mentre gli altari vengono spogliati, il Parroco, scuotendo una tabula,  si porta sul sagrato per accogliere la Compagnia della Misericordia che va a rendere omaggio al Sepolcro,

cantando sull’altare maggiore i canti penitenziali. Le altre Confraternite la seguono, secondo l’ordine di anzianità di fondazione: Santa Caterina di Alessandria, Visitazione, Santa Marta.

 

La laicale processione del Venerdì Santo dei Confratelli e degli “Angioletti”,  si snoda lungo i carugi del paese, mentre i canti penitenziali risuonano sotto le volte e le antiche porte del paese, sopra i ponti e nella vecchia Parrocchiale dei santi Pietro e Paolo.

I colori dei tabarrini dei confratelli sono interrotti solo dai bambini che portano i simboli della Passione e dai portatori di croce.

 

Il giorno del “Corpus Domini” spetta ai priori il compito di sostenere il baldacchino, sotto il quale  il Parroco sorregge l’Ostensorio, nella lunga processione che percorre il tragitto  della processione del Giovedì Santo, cingendo idealmente tutto il paese, in un abbraccio protettivo.

 

Le celebrazioni della Festa Patronale di San Pietro e Paolo del 29 giugno, si concludono con la  solenne processione serale a cui partecipano tutti i sodalizi e gruppi di volontariato, ravvivata dai sorrisi dei “Cresimati” e dai colori delle mantelline delle 3 confraternite e della Compagnia della Misericordia.

U dì da fèsta da Madona”, l’intero paese si riunisce in località Villa, dove sorge il settecentesco Santuario Mariano: dopo la Messa, le Confraternite, con l’eccezione della Compagnia della Misericordia, precedono la lunga processione nella quale i diciottenni portano la “Santa”, tra gli uliveti lungo la strada provinciale.

La domenica successiva alla Commemorazione dei Defunti, dalla Chiesa Parrocchiale, comincia un devoto e commosso corteo che si conclude al Cimitero in Località Piani, dove il parroco celebra una messa in suffragio di tutti i defunti. I priori partecipano al corteo, preceduti dalla Croce listata a lutto della propria Confraternita, affiancata dai candelabri . Lungo il percorso i cantori intonano il “Miserere”, e la struggente lode “Pietà Signor”.

 

La collaborazione e la compartecipazione delle confraternite alla vita parrocchiale non si limita tuttavia solamente alle suddette festività: numerose infatti sono le occasioni di presenza ad altri eventi religiosi celebrati in speciali ricorrenze: si pensi all’anno Giubilare, alle visite episcopali o a solenni celebrazioni diocesane e ai raduni confraternali, momenti di vasta e sentita condivisione spirituale.

 

I Confratelli partecipano inoltre ad eventi ludici e gastronomici, per reperire i fondi necessari agli scopi istituzionali e alla manutenzione degli oratori, tra questi l’importante Sagra della salsiccia, il week end successivo a ferragosto.



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