CONFRATERNITA DI
SANTA CATERINA DI ALESSANDRIA - DEI
ROSSI – CATARINENCHI
Il “venerabile Oratorio di Santa Catterina d’'Alessandria”
risulta fondato nel 1340, come annotato nel 1° articolo dello statuto del 1913,
che fa riferimento all’elenco dei primi ”fratelli inscritti” ed alla Bolla di
Papa Alessandro VII. E’ la Patrona del primo gruppo di disciplinanti bianchi
(XII sec.), ceppo di cui la confraternita cateriniana è a vario titolo alla
base. Dalla porta della Pena, si ha una grandiosa visione d’insieme del Complesso monumentale del fondovalle,
formato dalla Basilica Romanica di San Pietro,
dalla Confraria e dall’oratorio. Della casaccia originaria rimangono solo
tracce di continui restauri, presenti nell’archivio. L’oratorio attuale fu edificato tra il giugno 1736 e l’ottobre 1737,
sotto la sovrintendenza del capo d’opera Giacomo Filippo Marvaldi attivo a
Taggia.
Giunti nell'’antica Piazza S. Spirito, la facciata policroma si presenta a due ordini di paraste, con ali arretrate, con stuccature
in particolare sulla grande finestra polilobata e sulla nicchia sopra la porta.
Attraverso un lineare portale marmoreo si accede all’interno, improntato su
elementi barocchi, neoclassici e stile impero. Subito si notano le ben
equilibrate proporzioni dell’aula rettangolare: ha angoli smussati e un ampio presbiterio dalla copertura
a botte con catino absidale.
Il visitatore è colpito dall’imponenza del monumentale altare marmoreo (1773) del Mazzetti, che contiene il Tabernacolo,
angeli in volo, lo Sposalizio mistico di S. Caterina e il trittico di S. Caterina,
tra S. Marta e S. Maria Maddalena (Antonio Lupi 1976). Il trittico originale,
di Francesco Brea è conservato nella
Parrocchiale. Un nuovo altare centrale
è stato realizzato nel 2006, utilizzando la vecchia campana, sulla quale è
posta una lastra di cristallo. A fianco si può ammirare la Tela di Santa Apollonia di Antonio Lupi (2002). Gli scranni intarsiati in legno di castagno dei Priori e dei Confratelli, sono sormontati
da stucchi, talvolta dorati da B.
Bonavia (1861), da statue di Vincenzo
Adami (1795), e dalle tele di Antonio Lupi (1988) raffiguranti il Martirio di Santa Caterina e Sposalizio Mistico). L’ovale di San Napoleone
di Maurizio Carrega (1806) è da considerarsi una singolarità nel panorama
dell’iconografia devozionale. Sulla grande vela che copre la navata spicca l’affresco della Gloria di Santa Caterina del
1744 di Giacomo Raimondo, detto il Francia.
Rcentemente restaurata da M.Teresa Donetti (2002): la statua lignea policroma della Santa
Patrona incoronata è posata sulla “nuvola”, con gli angioletti che ostentano i
suoi attributi, la palma, il libro, la ruota e la spada. La vetusta e
suggestiva “Croce dei Flagelli”, recante
i simboli della Passione di Cristo è stata posta sulla parete sopra la
cantoria.
Quella nuova,
realizzata da Giovanni Ferrari nel 1985, apre la lunga processione laicale del
Venerdì Santo ed è posizionata a destra del portone. La sacrestia, costruita nel decennio successivo alla costruzione della
chiesa, è ampia e funzionale. Il
campanile in pietra a vista, testimonianza di arte contadina, iniziato nei
primi anni del ‘900 da scalpellini di
Ceriana è stato portato a termine dall’impresa Martini Gio Batta Pantumina. L’archivio, riordinato negli anni ’70,
risulta essere il più completo per ricchezza di documentazione ed è corredato
da notizie riguardanti lasciti e famiglie legate alla Confraternita. Il
Registro degli iscritti, datato 1796, è tuttora aggiornato dal Segretario e
contiene non solo gli iscritti ma anche i battezzati nell’oratorio. Altri
importanti documenti storici sono i Libri delle deliberazioni, i lezionari, i
libri dei conti (a partire dal 1532 senza interruzione cronologica).
Da rimarcare le ricevute per la realizzazione del trittico
di Francesco Brea dal 1544 al 1548 e la Bolla di S.S. Papa Alessandro VII.
L’elezione del Vicepriore (Sottopriore) è effettuata la sera del Mercoledì
Santo, nell’ambito delle prove dei Canti Penitenziali. Su proposta del
Presidente, il nominativo del Vicepriore candidato è sottoposto al voto degli
aventi diritto (confratelli cantori che abbiano compiuto i 16 anni). Il Maestro
dei Novizi consegna ad ogni votante un fagiolo bianco (voto favorevole) ed uno
nero (voto contrario).
Ogni votante pone nel calice cavo di legno il fagiolo
prescelto: è il decano della Confraternita a procedere alla conta dei fagioli e
a comunicare l’esito al Presidente, il quale proclama il nuovo Vicepriore che,
incappucciato e privo di tabarrino, porterà la Croce dei Flagelli nella
funzione serale del Giovedì Santo.
Il nome Catterina (in latino Catherina- reinterpretata dai
cerianaschi con una doppia t al posto del th)
ricorre ancora oggi nelle famiglie più radicate nel tessuto della
Confraternita. Il 25 novembre si celebra la Festa della Santa Patrona,
preannunciata dal triduo di preghiera: il 22 novembre le Consorelle
responsabili dell’Oratorio accendono la lampada votiva, accanto alla porta
della Sacrestia, che rimane accesa per tutto il periodo dei festeggiamenti. La
mattina del 25 la S. Messa Solenne è seguita dalla Processione, per concludersi
con il concerto della Banda Musicale.
CONFRATERNITE DI
CERIANA
Le 4 Confraternite cerianesi (inclusa la Compagnia della
Misericordia), oltre alle feste solenni delle
proprie Sante Patrone e dei Santi dell'Oratorio, partecipano a numerose celebrazioni
parrocchiali, ricorrenze liturgiche che costituiscono un momento di vasta e
devota partecipazione dellintera comunità.
I sodalizi sono presenti con i Priori ed i confratelli,
portatori di stendardo, croci e lanterne (i fanai). Lordine ed il ruolo
assegnato alle confraternite è regolato e determinato da un memorandum controfirmato da tutti i
responsabili e dal parroco, in osservanza di antiche e recenti norme.
La Settimana Santa è da centinaia danni limpegno più
importate delle attività delle Confraternite.
Il Giovedì Santo, in collaborazione con lAmministrazione
Comunale, gli uomini ed i ragazzi si recano nei boschi per cercare e tagliare i
succhioni dei castagni, la cui corteccia, ancora fresca, servirà per
costruire, nel pomeriggio, i corni.
Sono questi degli strumenti a fiato artigianali che, suonati
dai ragazzi nei giorni di Passione, sostituiscono le campane legate in
segno di lutto. Sono suonati anche al momento dellElevazione con le tabulae,
in luogo dei campanellini.
I grandi riti del Giovedì
Santo sono aperti dalla S.Messa solenne in Coena Domini, nella quale i
Priori delle Confraternite hanno un ruolo predominante
Nella Chiesa Parrocchiale, dove la grande Croce è coperta da
un drappo nero, è allestita, sullaltare di destra, una scena che rappresenta ogni anno un
momento diverso della Passione di Nostro Signore. Le antiche statue sono
immerse in un tripudio di fiori multicolori e germogli di grano.
Durante la celebrazione, si perpetra il ricordo della
lavanda dei Piedi agli Apostolini,
bambini dei primi anni di corso del Catechismo, vestiti con
gli abiti delle Confraternite. AllElevazione, momento culminante della
celebrazione, lorgano, tacitatosi sulle note del Gloria, è sostituito dal suono cupo dei corni e dalle
secche percussioni delle tabulae. Dopo la Comunione i Priori, sostenendo il
Baldacchino, accompagnano il Santissimo che sarà deposto dal Parroco
nellAltare di Reposizione.
La breve processione è accompagnata dal canto del Pange
Lingua , alternato al suono dei corni e delle tabulae. Poi, mentre gli
altari vengono spogliati, il Parroco, scuotendo una tabula, si porta sul sagrato per accogliere la
Compagnia della Misericordia che va a rendere omaggio al Sepolcro,
cantando sullaltare maggiore i canti penitenziali. Le altre
Confraternite la seguono, secondo lordine di anzianità di fondazione: Santa
Caterina di Alessandria, Visitazione, Santa Marta.
La laicale processione del Venerdì Santo dei Confratelli e degli Angioletti, si snoda lungo i carugi del paese, mentre i
canti penitenziali risuonano sotto le volte e le antiche porte del paese, sopra
i ponti e nella vecchia Parrocchiale dei santi Pietro e Paolo.
I colori dei tabarrini dei confratelli sono interrotti solo
dai bambini che portano i simboli della Passione e dai portatori di croce.
Il giorno del Corpus
Domini spetta ai priori il compito di sostenere il baldacchino, sotto il
quale il Parroco sorregge lOstensorio, nella
lunga processione che percorre il tragitto
della processione del Giovedì Santo, cingendo idealmente tutto il paese,
in un abbraccio protettivo.
Le celebrazioni della Festa
Patronale di San Pietro e Paolo del 29 giugno, si concludono con la solenne processione serale a cui partecipano
tutti i sodalizi e gruppi di volontariato, ravvivata dai sorrisi dei
Cresimati e dai colori delle mantelline delle 3 confraternite e della
Compagnia della Misericordia.
U dì da fèsta da
Madona, lintero paese si riunisce in località Villa, dove sorge il
settecentesco Santuario Mariano: dopo la Messa, le Confraternite, con
leccezione della Compagnia della Misericordia, precedono la lunga processione
nella quale i diciottenni portano la Santa, tra gli uliveti lungo
la strada provinciale.
La domenica successiva alla Commemorazione dei Defunti, dalla Chiesa Parrocchiale, comincia un
devoto e commosso corteo che si conclude al Cimitero in Località Piani, dove il
parroco celebra una messa in suffragio di tutti i defunti. I priori partecipano
al corteo, preceduti dalla Croce listata a lutto della propria Confraternita,
affiancata dai candelabri . Lungo il percorso i cantori intonano il Miserere,
e la struggente lode Pietà Signor.
La collaborazione e la compartecipazione delle confraternite
alla vita parrocchiale non si limita tuttavia solamente alle suddette festività:
numerose infatti sono le occasioni di presenza ad altri eventi religiosi
celebrati in speciali ricorrenze: si pensi allanno Giubilare, alle visite
episcopali o a solenni celebrazioni diocesane e ai raduni confraternali, momenti
di vasta e sentita condivisione spirituale.
I Confratelli partecipano inoltre ad eventi ludici e
gastronomici, per reperire i fondi necessari agli scopi istituzionali e alla
manutenzione degli oratori, tra questi limportante Sagra della salsiccia, il
week end successivo a ferragosto.